
A Borgaro per reagire. Rizzo: «L’atteggiamento è tutto»
Il tecnico della Prima Squadra ritorna sulla sconfitta contro Settimo e analizza i prossimi avversari: «Con il girone di ritorno è iniziato un altro campionato».
Reagire, imperativo categorico. Borgaro per scacciare Settimo, Borgaro ancora una volta in trasferta. I blugialli lo scorso novembre avevano eliminato Agnesina e compagni ai quarti di finale di Coppa Italia ma a Borgaro, dopo l’1-3 dell’andata al “Pozzo”, arrivò da parte di tutto il gruppo la reazione giusta e una vittoria (3-2) che se non bastò a prolungare l’avventura nel torneo almeno restituì fiducia allo spogliatoio e nelle analisi raddrizzò l’equilibrio. La classifica del Girone A recita Biellese 38 punti (seconda), Borgaro 31 (sesta). Un divario alla fine non così ampio, non troppo, e che infatti obbliga tutti a mantenere massima prudenza e concentrazione: «È nelle nostre possibilità fare quel tipo di partita – commenta Rizzo ricordando la sfida di coppa al “Walter Righi” –. È nelle nostre possibilità avere quel tipo di atteggiamento. È possibile, l’abbiamo già fatto».
Bisogna dimenticare in fretta gli errori commessi nell’ultimo turno di campionato contro la Pro Eureka. In settimana la squadra ne ha fatto tesoro, ha analizzato con mister Rizzo ciò che domenica non ha proprio funzionato: «Avevo visto Settimo il weekend precedente proprio contro Borgaro mentre noi eravamo a riposo e mi aspettavo una squadra così: forte fisicamente, molto organizzata, aggressiva, sapevano che sarebbe stata una partita complicata. Eravamo preparati, ma domenica abbiamo sbagliato completamente l’approccio. Quando sei sotto contro una squadra del genere ti trovi davanti una montagna difficilissima da scalare. Loro infatti si sono abbassati e si sono chiusi ancora di più e per creare occasioni da gol abbiamo dovuto calciare da fuori (a entrare nel computo, infatti, la traversa e il gol di Paolo Scienza, ndr)».
La reazione contro Settimo è arrivata per metà, nella ripresa, ed è da lì che ora bisogna ripartire: «Con squadre così chiuse, fisiche, atleticamente preparate e aggressive mentalmente se sbagli l’approccio non ne vieni più fuori – sottolinea il mister –. Non abbiamo centrato i primi venti/venticinque minuti, poi quando abbiamo iniziato ad alzare un po’ l’intensità la partita ormai era andata. È vero, gli episodi nel calcio fanno sempre tutto, se entra l’1-1 di Panatti probabilmente diventa un altro film. La Pro Eureka ha avuto due situazioni e ci ha punito con due gol, noi però nella prima parte del match non abbiamo fatto nulla affinché ciò non accadesse».
Quello dell’atteggiamento non è un problema nuovo in casa bianconera: «Siamo stati un po’ altalenanti in alcune partite – spiega Rizzo –, tante sfide però le abbiamo giocate bene. Se guardiamo gli ultimi dodici mesi abbiamo perso solo un pugno di partite, non dobbiamo dimenticare ciò che di buono è stato fatto. Sconfitte come quella di domenica sono occasioni per crescere e per metterci bene in testa che puoi essere tecnicamente forte quanto vuoi ma se sbagli l’aspetto mentale non sempre può andarti bene. Contro alcune squadre molto modeste probabilmente va bene lo stesso, se trovi una squadra fisica e vogliosa come la Pro Eureka il discorso invece diventa tosto».
Al di là del risultato finale e della prestazione in chiaroscuro il match di domenica ha detto altro, che il campionato è apertissimo e le forze in campo nettamente più allineate rispetto a inizio stagione: «Il girone di ritorno è un torneo a sé. Le squadre ora vicine ai playout danno l’anima per conquistare ogni minimo punto, tutte si conoscono di più e quasi tutte si sono rafforzate. Ci aspettano sfide molto difficili, una dopo l’altra, ecco perché l’aspetto mentale era e resta importante. È tutto. Dobbiamo sempre scendere in campo pareggiando la carica agonistica dei nostri avversari».