
Corretta alimentazione nel mondo dello sport: la Biellese e i consigli della sua Nutrizionista
Intervista alla Dott.ssa Valentina Motta, biologa e nutrizionista da quest’anno nello staff bianconero al servizio di Settore Giovanile e Prima Squadra.
La crescita della Biellese è una questione di cuore. Cuore e professionalità. Da dove partire per ripredere il cammino, migliorare e costruire sempre più solide fondamenta per il proprio futuro e quello dei nostri ragazzi? Dalle risorse umane. Donne e uomini che accettano di mettere a disposizione di un progetto il proprio tempo e le proprie competenze, in questo caso a disposizione di un patrimonio sportivo per Biella e il suo territorio. La Dott.ssa Valentina Motta lavora in città (nel suo studio, Movid dimagrimento e salute) ed è specializzata nel campo della nutrizione. È biologa e nutrizionista. Offre le sue competenze e la sua professionalità per educare i ragazzi del Settore Giovanile bianconero a un’alimentazione sana e bilanciata.
Il nutrizionista è un prezioso alleato per chi pratica sport, una figura sempre più fondamentale anche per le società sportive di ogni livello e categoria. La Biellese da inizio stagione ha la sua nutrizionista ufficiale, Valentina appunto, che segue il calcio da sempre e che dal primo giorno in bianconero ha unito – come ha raccontato nell’intervista sul sito ufficiale del club – lavoro e passione, «una grande opportunità e un orgoglio per una professionista che promuove la salute».
Che tipo di supporto può dare una figura come la tua alla Prima Squadra?
«Rispetto al Settore Giovanile il discorso è più complesso. In Prima Squadra c’è una stretta collaborazione con il preparatore atletico. È mirata a potenziare le singole qualità e le attitudini in modo da prevenire infortuni e accelerare i tempi di recupero. Il minimo comun denominatore è sempre e comunque la salute e la crescita, consapevoli di quanto sia importante l’alimentazione nella quotidianità. Oltre alle visite singole e alle misure antropometriche (peso, altezza, circonferenze) ho voluto valutare per ogni ragazzo la massa muscolare e lo stato di idratazione attraverso l’esame bioimpedenziometrico, da monitorare poi nelle varie fasi della stagione».
Esiste una dieta ideale per chi pratica sport a livello dilettantistico?
«Non amo parlare di dieta ideale, ognuno deve trovare la sua, ma sicuramente per chi pratica sport le ricerche scientifiche dimostrano quanto sia fondamentale curare l’alimentazione in modo da avere più energia, preservare la massa muscolare, evitare gli infortuni e ridurre il senso di fatica, avere più reattività e concentrazione. Il mio consiglio è di inserire tutti gli alimenti della nostra tanto rinomata quanto preziosa dieta mediterranea bilanciandoli correttamente. Dobbiamo introdurre il giusto apporto di macronutrienti: carboidrati, proteine, grassi buoni e fibre. Quindi con alimenti che vanno dalla pasta al riso, patate e cereali, dal pesce alle uova, carne e legumi abbinate sempre con verdura, frutta e grassi buoni (olio extravergine di oliva, frutta secca, semi oleosi…) Raccomando di prediligere il più possibile alimenti freschi e del nostro territorio. Di seguire per quanto possibile la stagionalità e la varietà per fare il pieno di micronutrienti preziosi quali vitamine, sali minerali e antiossidanti. In ultimo, ma non per ordine di importanza, consiglio di consultare sempre un professionista della nutrizione per qualsiasi integrazione o per la preparazione di un piano personalizzato».
Rispetto a programmi, consigli, metodi adottati prima del lockdown, oggi è cambiato qualcosa?
«Sicuramente il lockdown ha cambiato le nostre abitudini e i nostri ritmi, ci siamo ritrovati a essere obbligati a fermarci e quindi abbiamo cercato di adattare anche l’alimentazione in questo senso. Tuttavia mi preme sempre ricordare che si parla di ragazzi in piena crescita che hanno bisogno di energia per svolgere appieno le funzioni vitali. Per questo, salvo rari casi, sconsiglio ogni forma di dieta restrittiva fai da te o di riduzione calorica immotivata. Il messaggio che cerco di trasmettere è che quest’anno ci siamo accorti più che mai di quanto sia preziosa la nostra salute. A prescindere dalle situazioni e dal momento, nutrirci e alimentarci in modo salutare concorre al nostro benessere non solo fisico ma anche mentale, previene le malattie e riduce le infiammazioni».
Alimentazione prima di una partita e alimentazione dopo una partita, cosa cambia?
«La prerogativa è quella di dare la giusta energia ai muscoli nelle varie fasi dell’allenamento e della partita. Questa deve essere introdotta nelle giuste quantità e con i giusti tempi: prima della sessione in modo da garantire una perfomance ottimale senza essere appesantiti; durante la sessione per incrementare la prestazione (pensiamo per esempio all’intervallo tra i due tempi o durante la partita stessa); dopo le prestazioni curando attentamente la “finestra di recupero” muscolare. Proprio quest’ultima viene spesso sottovalutata ed è invece cruciale per il reintegro: è in quel momento che le cellule muscolari spalancano le finestre per far entrare energia».
Esistono alimenti più adatti ed efficaci di altri nella dieta che deve seguire un calciatore?
«Sono spesso i più bistrattati ma sono anche i più importanti e non devono mancare mai: i carboidrati. Quindi ben venga un bel piatto di pasta di grano duro o integrale con olio extravergine, per poi passare a liquidi e zuccheri durante le prestazioni. Nel post partita c’è chi vorrebbe mangiare subito: cibi contenenti zuccheri a rapido assorbimento come frutta fresca e gallette di riso. Per chi invece preferisce bere soltanto, spazio a bevande zuccherine, latte scremato, succhi di frutta ricchi anche di preziosi vitamine e antiossidanti (melograno, ciliegia…), tenendo sempre conto di gusti e abitudini dei singoli, l’alimentazione non deve aggiungere stress ai miei giocatori».
Si dice che l’acqua sia l’integratore per eccellenza…
«Proprio come hai detto tu, l’acqua è fondamentale e spesso ne sottovalutiamo l’importanza. Gli studi scientifici dimostrano che una disidratazione anche lieve aumenta molto la probabilità di infortuni. Una perdita del 2,9% della massa corporea dei giovani adolescenti (e non solo…) alla fine di un allenamento si traduce in una diminuzione delle prestazioni sportive. Invece, una corretta idratazione è fondamentale per la riduzione della fatica e degli infortuni e per l’aumento delle capacità cognitive e focus: scelta dei passaggi, dribbling, calci di rigore… All’acqua si possono integrare soluzioni acquose di acqua e zuccheri (destrosio, fruttosio, maltodestrine…) o acqua e sali minerali (magnesio su tutti)».
